Questa terapia si basa dunque su un approccio diagnostico mirato e si sviluppa in otto fasi:
La profilassi dentale fino ad oggi prevede come procedura standard la rimozione del calcolo con ablatori e strumenti manuali e la lucidatura con spazzolini e coppette di gomma rotanti. Per alcuni pazienti, soprattutto per chi ha le gengive sensibili, questa procedura può rivelarsi molto dolorosa e invasiva. L’esperienza negativa porta questi pazienti a rinunciare alle sedute successive.
Con le manovre manuali alcune zone sono difficili da raggiungere e questo comporta il coinvolgimento meccanico delle gengive. Secondo uno studio condotto dall’organizzazione tedesca Stiftung Warentest, inoltre, la profilassi tradizionale arriva a rimuovere soltanto il 50% del biofilm dalle aree difficili da raggiungere.
Senza contare che gli strumenti tradizionali possono graffiare la superficie dei denti o degli impianti. La Guided Biofilm Therapy invece grazie alla localizzazione precisa del biofilm e grazie all’impiego di metodi e strumenti decisamente meno invasivi, garantisce al paziente un maggiore comfort durante il trattamento. Riduce infatti l’impiego di strumentazione meccanica e a ultrasuoni. È sicura, efficace e delicata su denti, tessuti molli, impianti e restauri.
La GBT è indicata per tutti i pazienti sani, inclusi i bambini, pazienti con apparecchi ortodontici e pazienti con carie, gengivite, parodontite, mucosite perimplantare o perimplantite. Si utilizza anche nella prevenzione primaria di carie e parodontite in bambini e adolescenti.